martedì 29 novembre 2011

TECNICA:roubasienne,proviamo nei canali

se un'importante precipitazione ha reso difficile l'uscita sul nostro fiume preferito non disperiamoci,il territorio italico è attraversato da una fitta rete di canali,dalle caratteristiche,dalle dimensioni e dalle destinazioni più disparate,ma quasi tutti adatti per essere affrontati con la roubasienne.le dimensioni spesso non enormi di questi luoghi,e la profondità quasi mai eccezionali,impongono lenze leggere.un elastico del 1,2 ci permette una tensione sufficiente con pesce di piccola taglia,ma al contempo un carico sufficiente ad affrontare qualche grosso calibro proveniente dal vicino fiume.gallegiante 4x10,4x12,montatura di soli pallini ed amo del 22 su finale dello 0,08.la scelta di un'amo così piccolo per la possibilità di innescare un'esca che in questi ambienti risulta devastante:il ver de vase.in questi ambienti,in inverno, io non uso generalmente pastura a base di sfarinati,ma preferisco abbinare alle mie esche del pan carré.ne apro una confezione un giorno prima,così che perda un poco di umidità,poi la sminuzzo,lo bagno e lo utilizzo per riempire il mio scodellino o per veicolare i miei ver de vase sul fondo.parto con una piombatura abbastanza aperta,per raccogliere anche i pesci più piccoli,che accorrono per primi sulla pastura.quando entrano in azione i pesci di taglia maggiore raccolgo la piombatura,sostituisco l'amo con un 18 che mi permette di innescare un vispo vermetto di letame,o se sono

prevalenti le breme o le savette un fiocchetto di pane francese.un ultimo consiglio è quello di aggiungere esche delicate come ver de vase e vermetti al pane solo proprio prima di lanciarlo in acqua,altrimenti questi delicati organismi potrebbero ''bruciarsi'' proprio come nella pastura

lunedì 28 novembre 2011

LAGHETTO:gallegiabilità ed effetto cuneo

nelle bombarde da laghetto ci sono 2 parametri che molti sottovalutano,ma che possono fare la differenza una volta padroneggiati a dovere:la gallegiabilità e l'effetto cuneo.la gallegiabilità è il rapporto tra la piombatura e la parte gallegiante di una bombarda.quindi possiamo avere bombarde dello stesso peso,ma che in acqua affondano più o meno velocemente.quindi potremmo trovarci con 3 bombarde da 20 gr,che però in acqua affondano come se fossero un piombo da 2,5,o 10 grammi.questa caratteristica è espressa sulla bombarda,insieme al peso,sotto la sigla gall.quindi se troveremo una bombarda con stampigliato gr25 gall6 vuol dire che quella bombarda pesa 25 gr,ed una volta in acqua affonderà come se pesasse 6.quindi se dovremo cercare le trote a notevole distanza a galla potremmo disporre di una zavorra molto robusta,ma scelta tra quelle a gallegiabilità,quindi con un valore gall,molto basso,che permetterà di lavorare in superficie,al contrario sceglieremo un rapporto gall molto alto se dovremo pescare sul fondo.
un altro fattore largamente sottovalutato è l'effetto cuneo.l'effetto cuneo è semplicemente l'angolazione che la bombarda assume in acqua,determinata dalla posizione del piombo all'interno della stessa.una bombarda con piombo piazzato nella zona centrale avrà un effetto cuneo pari a 0,cioè viaggerà in posizione orizzontale,mentre un effetto cuneo accentuato dipende dallo spostamento del piombo nella parte piu bassa della bombarda,che quindi tenderà a viaggiare inclinata.le differenze sono notevoli.una bombarda con effetto cuneo pari a zero,sarà molto più ''morbida'',farà molta meno resistenza sul cimino,e se rallenteremo il recupero per favorire l'ingoio dell'esca da parte della trota ,non tenderà a precipitare verso il fondo mettendola in allarme.al contrario una bombarda con effetto cuneo molto accentuato sarà molto più ''cattiva''.troverà la sua applicazione nella fase di ricerca del branco,quando dovremo sondare numerose fasce d'acqua,perché rispetto ad una bombarda ad effetto cuneo 0,è molto più propensa a cambiare profondità,rispondendo velocemente ad ogni sollecitazione di canna e mulinello.

venerdì 25 novembre 2011

TECNICA:mort maniè o deadbaiting

è curioso constatare come alcune tecniche facili,economiche,ma estremamente efficaci vengano snobbate a favore di altre considerate,erroneamente migliori.per quanto riguarda i predatori ce ne sono 2,molto diverse tra loro,ma che hanno un punto di contatto:l'esca,un pesce morto.la prima,ormai ben conosciuta in italia,anche se non sfruttata come in altri paesi,basti vedere la Francia,è il mort maniè o morto manovrato.da semplice tecnica di nicchia,questo sistema si è affermato come uno dei metodi migliori per lucci e lucioperca,ma anche per siluri,persici o trote di fiume,con l'invenzione,da parte del geniale albert drachkovitch,della montatura che porta il suo nome.il corpo della montatura è formato da una V d'acciaio collegato ad un anellino che la rende molto mobile e sul quale è pinzato un pallettone di piombo,dalla grammatura variabile(chevrotine),che quindi è snodato rispetto al corpo della montatura.il resto è composto da 2 braccioli metallici con collegate le ancorette e un tratto di filo di rame che servirà per imbracare strettamente il pesce esca.
le montature drachkovitch sono disponibili in tantissime misure e versioni,per qualsiasi esigenza,così come le chevrotine,intercambiabili a seconda delle profondità da raggiungere.
l'innesco si effettua inserendo la v all'interno del pesciolino attraverso la bocca,serrando successivamente la testa avvolgendoci il filo di rame e fissando le ancorette,una dietro le branchie ed una vicino la coda.
l'azione di pesca è tutta affidata a noi,che una volta lanciato e fatto raggiungere all'esca la profondità desiderata,dovremo recuperarla,animandola con strappetti e movimenti della canna,che facciano compiere al nostro pesciolino saltelli,sbandate e puntate verso l'alto o verso il fondo.molto importante è mantenere sempre il contatto con l'esca,anche durante le pause e le cadute verso il basso
l'attrezzatura è semplice ed economica,poche montature,non è necessario comprare canna e mulinello specifici,anche se nessuno vieta di farlo,possiamo usare con successo quella che utilizziamo per lo spinning medio.una riflessione sul filo un'ottima scelta è il trecciato,si può scendere molto con i diametri,ma soprattutto non ha praticamente elasticità,per questo trasmette al pesce esca tutti i nostri movimenti e ci permette di percepire meglio gli urti contro gli ostacoli e le abboccate più delicate.un'altro consiglio è scegliere una treccia di colore vivace,che ci permette di seguire meglio le evoluzioni del nostro pesciolino.

un'altra tecnica,meno conosciuta,è il deadbaiting.si base su alcune osservazioni sul comportamento degli esemplari più grossi di lucci e perca,specialmente nella stagione fredda.ci si è accorti che questi pesci,a volte,invece di cacciare preferiscono affidarsi all'olfatto e nutrirsi di prede già morte.inoltre questi grossi esemplari sono vecchi e smaliziati,e difficilmente si lasciano ingannare da esche dal movimento non naturale.si è quindi deciso di sfruttare queste loro abitudini con una tecnica d'attesa,simile al carpfishing,per attrezzature e tattiche di pesca.
quindi canne robuste,capaci di lanciare piombature di molte decine di grammi,mulinelli capienti con bait runner,e montature a più ami o ancorette per poter innescare esche voluminose,facilmente rintracciabili.
una considerazione importante va fatta sull'esca.oltre ai soliti pesci che utilizziamo anche per il vivo,proviamo con fiducia i pesci di mare più ricchi di sostanze oleose,come lo sgombro,dall'aroma molto più penetrante.
un'altra importante possibilità è quella di effettuare inneschi pop-up,staccati di qualche cm dal fondo,mediante l'inserimento all'interno del pesce esca di specifici accessori in sughero o polistirolo.
riassumiamo i vantaggi delle 2 tecniche.
morto manovrato:
  1. possibilità di usare un'esca economica,facilmente reperibile,e del tutto identica a quella che il predatore trova in natura
  2. ancorette piazzate nei punti strategici,fondamendale quando si insidiano i lucioperca,che ''pizzicano'' in coda
  3. possibilità di insidiare praticamente tutti i predatori
  4. capacità di pescare a profondità notevolissime,spesso irragiungibili con altre tecniche
deadbaiting:
  1. possibilità di insidiare pesci di notevole mole,ormai avvezzi ai movimenti delle esche da spinning o del vivo imbracato
  2. possibilità di utilizzare esche dal forte aroma,facilmente individuabili
  3. capacità di piazzare la nostra insidia a distanze impensabili con altri sistemi

mercoledì 23 novembre 2011

ITINERARI:pavia,conca del naviglio

dove si trova:il Naviglio è un canale navigabile che collega Pavia a Milano.Il tratto che prenderemo in esame è quello cittadino di Pavia,e in particolar modo l'ultima conca,prima dello sbocco nel Ticino,ricchissimo di cavedani,ma dove sono presenti anche altri ciprinidi,come scardole,barbi,ed enormi carpe,oltre a numerosi predatori,sia stanziali che risalenti dal Ticino.
regolamento:in questo tratto non vige nessun regolamento particolare e non sono necessari permessi specifici,è sufficiente la licenza di tipo B e la tessera F.I.P.S.A.S.
in pesca:temperature ormai invernali,giornate corte,pochi pesci attivi e fiumi ai massimi stagionali per le abbondanti precipitazioni.per fortuna i pescatori al colpo hanno un'avversario sempre disponibile per una battuta,e non certo un'avversario facile,il cavedano.
in questo tratto la corrente è vivace,necessita una passata controllata,in leggera trattenuta.l'acqua è spesso discretamente limpida,quindi montature leggere,e calibri sottili.galleggianti intorno a 0,75 gr,piombatura di soli pallini,aperta,tanti,di piccole dimensioni e ben distribuiti.lenza madre dello 0,12\0,10,terminale di una quarantina di cm dello 0,08,a cui legheremo un amo del 22 o del 24.in questa stagione si può rinunciare senza rimorsi alla pastura a base di sfarinati,per concentrasi in fiondate da una dozzina di bigattini sulla linea di passata.come esca un'unico bigattino appuntato a metà corpo,libero di scendere e volteggiare con quelli di pastura.i primi a rispondere saranno piccoli cavedani e scardole,ma se tutto è fatto a regola d'arte i grossi calibri non tarderanno ad arrivare.se ci accorgiamo che nonostante il freddo un gruppetto di barbi ha deciso di muoversi,concentriamo la piombatura verso il basso ed accorciamo il terminale,sostituendo il singolo bigattino con una coppia o un fiocchetto. un'altra tecnica,non altrettanto dinamica,ma spesso micidiale specie con i barbi è il ledgering.pasturatore da 25\30 grammi chiuso,terminale dello 0,10\0,12,amo del 20\18.
presenti in questo tratto anche black bass,persici,qualche luccio e lucioperca e più raramente aspi.tutti questi predatori sono insidiabili sia con il vivo che a spinning,con frequenti spostamenti e avendo l'accortezza di rivolgersi a quelle specie che non risentono troppo delle basse temperature,come persici e lucci

domenica 20 novembre 2011

TECNICA:carpfishing d'inverno

da quando ho cominciato a pescare a carpfishing sono passati ormai 12 anni.per i primi 2 anni non mi sono mai ''azzardato'' a provare a pescare d'inverno,almeno per lunghe sessioni.il terzo anno non ce la facevo più ad aspettare la bella stagione,ed ho cominciato a provare.il numero dei cappotti consecutivi è stato imbarazzante,finché una notte,mentre ormai dormivo completamente demoralizzato ed impreparato,finalmente un segnalatore è impazzito.nonostante la notte per nulla mite sono schizzato fuori dal tepore del sacco a pelo,e quindi dalla tenda,con quello che avevo addosso!
è stata la mia prima carpa invernale!da allora i cappotti non sono scomparsi,ma per lo meno ridotti drasticamente di numero!ora del carpfishing invernale sappiamo molto di più,ma hai tempi della mia prima cattura la materia era ancora ''oscura e pioneristica'',io ero molto inesperto,e partivo decisamente impreparato,sottovalutando abbondandemente la situazione,è questa è stata la causa principale di molti dei miei insuccessi.cerchiamo allora come ridurre al massimo le probabilità di un cappotto,comunque sempre in agguato.
comportamento delle carpe:con l'inverno le carpe riducono al minimo i loro spostamenti per evitare di consumare preziose energie.il loro metabolismo rallenta notevolmente,ma non smettono di mangiare,e se incontrano del cibo ne mangiano a sazietà.la difficoltà maggiore consiste quindi nel riuscire a pasturare dove le carpe ci sono già,con grande precisione,perché farle spostare sulla zona pasturata sarebbe veramente molto difficile,per non dire impossibile
scelta del luogo:da quello che abbiamo detto sul comportamento delle carpe,riusciamo facilmente a capire che la scelta del posto è determinante,ancor più che in altri periodi.per quanto riguarda i fiumi privileggeremo quelli di buona profondità,che escono da bacini di grandi dimensioni,che riescono a conservare temperature un po' meno fredde.altri obbiettivi ''caldi'' sono i tratti a valle delle centrali idroellettriche,che riescono a creare veri e propri microclimi,che mantengono il pesce in attività 12 mesi l'anno.per i laghi sceglieremo tra quelli di discreta profondità,poco esposti all'azione dei venti freddi.le piante acquatiche sono quasi completamente scomparse,e con loro un'importantissima fonte di sostentamento.questo ci farà preferire quelle postazioni dove resiste un accenno di canneto,un'immissario,o una legnaia che possano garantire cibo sufficiente senza consumare troppe energie nella ricerca,ma sempre in prossimità di zone con profondità marcata.
attrezzatura:limitare al minimo possibile i disagi di condizioni che possono essere proibitive.guanti,giacche e pail devono essere portati in notevole quantità,un piumino bagnato senza averne uno di scorta può voler dire essere costretti a tornare a casa.la tenda deve essere assolutamente adatta e di qualità,il sacco a pelo deve essere perfetto a temperature bassissime.personalmente una buona scorta di cioccolato mi conforta nei momenti ''difficili''.il pod e i segnalatori devono essere di provata affidabilità ed impermeabilità.particolare attenzione va data alla manutenzione del complesso mulinello-canna,da trattare con prodotti specifici per evitare che il gelo possa provocare costose rotture.
esche:sulle esche,sul loro rapporto tra periodo dell'anno e sulla temperatura,si sono versati fiumi di inchiostro.i consigli che mi sento di dare vanno presi,come sempre in questo campo,come principi di carattere generale,da integrare con la propria esperienza maturata sul luogo dove si è scelto di provare.abbiamo detto che le carpe hanno bisogno di alimenti energetici,ma per via del loro metabolismo rallentato,facilmente digeribili.possiamo quindi dividere i mix delle boiles in 2 tipi:
  1. quelli a base di farine di carne o pesce,(birdfish mix,fish meal mix,meat meal mix),sono più completi da punto di vista nutrizionale,ricchi di proteine e grassi.sono sicuramente più attrattivi,ma anche molto più laboriosi da digerire
  2. quelli a base di birdfood,sono più ricche di carboidrati,ma notevolmente più poveri di grassi e proteine,ma proprio per questo la digestione risulta molto più semplice
tra pregi e difetti dei 2 mix io tendo a preferire i secondi nella maggior parte delle situazioni,e in quelle più rare in cui utilizzo i primi cerco di minimizzare i problemi usando farine pre-digerite.

per la grana preferisco sempre una grana decisamente grossa rispetto ad una fine

per gli aromi tendo ad escludere quelli fruttati o delicati,a favore di quelli al pesce o fortemente speziati,senza sottovalutare aglio,scopex o miele. l'importante è che siano a base d'alcol piuttosto che di olii,che è molto più solubile ed inizia a lavorare immediatamente
pasturazione:durante la preparazione del posto io non amo ridurre drasticamente le quantità di cibatura che immetto in acqua per ogni singola introduzione,preferisco diradarle nel tempo,effettuando pasturazioni con una pausa tra una e l'altra di 2\3 giorni.anche se non sono propriamente esche di stagione non rinuncio alle granaglie,ma ne riduco la quantità,considerando che tanto pesce medio e piccolo,che di solito fa strage di queste esche,d'inverno non c'è.
una volta in pesca mi affido molto al pellets ed al metod,per creare un tappeto con relativa velocità.nell'utilizzo del PVA tener sempre conto che l'acqua molto fredda rallenta molto i tempi di scioglimento,specie nel caso del filo lasciare sempre un discreto spazio tra una boiles e l'altra,pena ritrovarsi un trenino che non si distacca.


SPINNING:quali pesci per lo spinning

negli ultimi 20 anni nelle acque italiche si è assistito ad una vera e propria invasione di ''ospiti'' provenienti da altri paesi,spesso esotiche,che ben poco hanno a che fare con quelle nostrane.le drammatiche condizioni in cui versano alcuni dei nostri bacini ne ha poi accelerato la diffusione,ha discapito dei nostri pesci.c'è chi si è strappato le vesti in seguito a questa invasione,chi invece ha accolto questi ospiti con piacere,un utile integrazione alla solita ''dieta'' del pescatore italiano.comunque la pensiate proviamo a fare una radiografia delle nostre acque e nei pesci,vecchi e nuovi,insidiabili a spinning

aspio:questo ciprinide,di immissione relativamente recente in Italia,si è diffuso velocemente nel bacino del Po e in numerose cave a pagamento.la sua diffusione è però in continua espansione,e si segnala qualche cattura un Po ovunque.può raggiungere taglie interessantissime,fino a 12\13 kg,ma la media delle catture in Italia è sul chilo e mezzo,anche se non sono infrequenti pesci molto più grandi.di spiccate attitudini carnivore,ha la tendenza a riunirsi in banchi,permettendo attacchi multipli.proprio la tenacia nell'inseguire l'esca rende questa pesca emozionante,infatti se gli aspi sono in caccia sono disposti ad inseguire la nostra esca fin sottoriva,non badando troppo agli attacchi andati a vuoto,anzi continuando a provare finché non riescono a ghermirla.durante la bella stagione,quando gli aspi si portano in caccia in superficie,nei raschi veloci e poco profondi,questo comportamento da origine a cacciate da batticuore per noi pescatori.con l'arrivo del freddo l'aspio si sposta in acque più profonde,ma continua a garantire divertenti giornate,se andremo ad insidiarlo con rotanti o ondulanti massicci,o comunque esche capaci di tenere bene il fondo e la corrente.l'aspio è insidiabile con un numero infinito di esche:da quelle viniliche,ai già citati cucchiaini;dalle mosche artificiali ai minnows da 7\12 cm.quando l'aspio è a galla in acque poco profonde è consigliabile un'attrezzatura da spinning medio-leggero,per gustare al massimo le fasi del combattimento,in acque più profonde è necessaria un'attrezzatura più robusta,in grado di lavorare con esche che producono un discreto attrito in fase di recupero.
 

cavedano:se non ci fosse bisognerebbe inventarlo!!!presente ovunque,dagli stagni di pianura ai torrenti,a 2 passi dalla zona da trote;dai grandi laghi prealpini ai corsi d'acqua più importanti.inoltre è attivo in tutte le stagioni,lo si può incontrare a luglio o a gennaio.resiste bene anche in acque non proprio purissime e povere d'ossigeno.aggiungete poi che è l'onnivoro per eccellenza,insidiabile con qualsiasi tecnica,ed avremo il ritratto di un vero e proprio jolly,insidiabile anche quando gli altri pesci proprio non ne vogliono sapere!non è però tutto oro quello che luccica.il cavedano è anche estremamente smaliziato,lo sa bene chi lo insidia a passata,con terminali capillari ed amini microscopici.a spinning il cavedano è insidiabile con esche e attrezzature molto diverse,a secondo delle stagioni e dei luoghi.spinnig ultra-leggero,con fili non superiori allo 0,14,mosche piombate,micro-rotanti o imitazioni di insetti nei corsi d'acqua a carattere torrentizio.minnow da 3\7 cm per laghetti o fiumi di pianura,fino a imitazioni più lunghe e pesanti o ondulanti,per cercarlo lontano nei grandi laghi
cheppia:dighe,briglie di contenimento e canalizzazzioni hanno ridotto in maniera drammatica la risalita dal mare di questo predatore sportivissimo.comunque,in primavera,anche se in maniera meno massiccia,le nostre amiche continuano a risalire molti fiumi del nord,e con presenze più ridotte,anche qualcuno del centro e del sud.è il momento di pescarle,ma con quali esche?minnows e rotanti possono regalare qualche cattura,me le esche regine sono 2:gli streamers ''rubati'' ai pescatori a mosca ed adattati alle nostre esigenze,e gli ondulanti.nei corsi d'acqua più interessati dalla risalita di cheppie,si sono creati veri e propri ondulanti dedicati eslusivamente a questa pesca.la leva che spinge le cheppie all'attacco è la curiosità,quindi recuperi ''allegri'',cambiando spesso esca e posto se non si avvertono attacchi.una volta allamata una cheppia preparatevi ad un combattimento emozionante,anche se la taglia non è enorme(raramente e di poco supera i 2 kg),la difesa è tenace ed esplosiva,condita con numerosi salti
luccio:per me il predatore.il luccio,come il lupo e il drago,è qualcosa che ricorda le storie che ci raccontavano da bambini,di agguati a pesci,rane ed anatroccoli.del resto quella bocca piena di denti è decisamente poco rassicurante...purtroppo tutte le caratteristiche che lo rendono affascinante hai miei occhi,gli hanno procurato la fama di ''mostro'',e l'accanimento con cui e stato trattato,insieme al progressivo degrado ambientale e a misure minime ridicole ne hanno decimato la popolazione.così ora i racconti dei nostri nonni,di pesci di 15 kg,hanno sempre più il sapore della legenda.pesce amante delle acque fresche,è insidiabile tutto l'anno.attrezzatura medio pesante,per manovrare esche voluminose,lenze robuste,spesso lo 0,25 è insufficiente per strapparlo via dagli ostacoli,e soprattuto cavetto d'acciaio per sfidare l'affilata dentatura.come esche rotanti dal 4 in su,ondulanti a partire da 15 gr,entrambi anche con fiocchetti di lana rossa.poi spinnerbait e tandem,imitazioni di gomma e minnows da 11\15 cm,monopezzo o snodati.un occhio di riguardo a replicant e jerk bait di dimensioni molto generose,all'apparenza esagerate,che sono di sicuro il futuro della pesca al luccio,garantiscono buone catture e scoraggiano lucciotti di dubbia misura.
lucioperca:predatore singolare,dal bacino del Tevere e da quello del po si è diffuso ormai in tutta Italia.predatore prettamente di fondo,ancor più del luccio,fugge la luce diretta,al punto di cacciare spesso di notte.quindi i momenti migliori per insidiarlo sono quelli dell'alba,ma soprattutto del tramonto.veder venire al guadino un bel lucioperca,quando ormai è scesa la notte,la bocca piena di denti aguzzi e con gli occhi luminosi è sicuramente un'esperienza forte.un'altra caratteristica di questa specie è l'abboccata,delicatissima,anche se quello che ha abboccato è un vero e proprio mostro(può superare agevolmente i 10 kg),un morsetto sulla coda,percepibile sulla canna come un urto sul fondo,a cui si deve subito rispondere con una ferrata repentina.si perderà forse qualche artificiale,ma si sbaglieranno pochi pesci.parlando di artificiali tutti quelli che possono raggiungere profondità anche di alcuni metri.quindi minnows affondanti,crankbait,jig ed imitazioni di gomma innescate su montature drachkovich.un'ultimo consiglio sulle colorazioni,usiamo con fiducia tutte quelle livree sgargianti,anche fantascientifiche,che con questo pesce funzionano spesso meglio di quelle più realistiche
persico trota:il pesce simbolo dello spinning,ormai è presente in quasi tutte le acque lente o ferme di pianura e di collina d'italia.volubile pinneggia indolente rifiutando le esche meglio presentate,per gettarsi con furia suicida sull'esca che abbiamo legato alla lenza ormai disperati.il periodo di pesca va da fine marzo ad inizio novembre.la difesa di questo pesce è ciò che lo ha reso famoso:una volta allamato si esprime in scatti,puntate e salti spettacolari,che non di rado favoriscono una slamatura.il panorama delle esce da black bass è immenso.plug e popper per icuriosirlo a galla nei mesi più caldi,jig associati ad una cotenna di maiale o un'imitazione di gomma per cercarlo in profondità ad inizio e fine stagione,i sempre efficaci minnows da 7\13 cm,spinnerbait,ma soprattutto la vastissima produzione di vermi,salamandre,gamberi ed imitazioni fantasia dedicati esclusivamente a questo pesce
persico reale:in via di miglioramento i problemi di eutrofizzazione ed inquinamento di alcuni grandi bacini del nord,il colorato predone è tornato a popolare le italiche acque in popolosi banchi.di taglia media non eclatante(passa abbondandemente il kg,ma la maggior parte degli esemplari pesano qualche etto),ripaga con la vivacità dell'azione una volta localizzato il gruppo.si pesca tutto l'anno,avendo l'accortezza di cercarlo nei punti dove si sono spostati i branchi di minutaglia,che segue e caccia con costanza durante tutto il corso dell'anno.attrezzatura leggera,nailon dallo 0,14 allo 0,18,come esca piccoli ondulanti,rotanti fino al 2,minnows da 3\7 cm e falcetti di gomma
salmerino:nei 2 ceppi,quello alpino e quello di fonte,la sua presenza si è molto ridotta ad alcune acque alpine,qualche cava a pagamento e pochi altri posti.pesce dalla livrea splendida,ma molto delicato,necessita di acqua fredda e ricca di ossigeno.si sono tentate numerose semine,quasi tutte fallite,o perché fatte in acque inadatte ad ospitarlo o perché poco tutelato,oggetto di prelievi immediati e indiscriminati,che non hanno permesso alla popolazione di stabilizzarsi.insidiato con le stesse tecniche usate per le trote,rispetto a queste ultime tende a tenere un più stretto contatto con il fondo.rotanti 1\3,piccoli ondulanti,e minnows 3\7 cm le esche per lo spinning,senza sottovalutare i falcetti fatti saltellare sul fondo,veri e propri jolly per situazioni complicate
siluro:tutto è iniziato nel bacino del po.evidentemente il gigante danubbiano si è trovato così bene in quelle acque,e lo testimoniano le taglie da capogiro raggiunte in pochissimo tempo,che ha deciso di diffondersi in canali, fiumi e laghetti di mezz'italia.tanto che oggi lo troviamo dal Tevere all'arno,fino addirittura nel lago di scandarello,tra il lazio e l'abbruzzo,a 1000 metri d'altezza!!a torto considerato predatore ''statico'', capita più spesso di quanto sembri di vederlo esibirsi in fragorose cacciate.dimentichiamoci di poter insidiare a spinning mostri da oltre 100 kg,ma teniamo presente che con gli artificiali pesci da 30 kg sono possibili.quindi canne da spinning veramente pesante e nailon adeguato,o meglio trecciato.mulinelli dal rapporto di recupero medio lento e potente,capaci di recuperare anche rotanti da decine di grammi.oltre a questi ultimi grossi ondulanti,minnows ed imitazioni certamente superiori a 17 cm.
trota fario:dopo un periodo di difficoltà,la popolazione di queste trote,grazie a forme di tutela e massicce semine è tornata ad essere ben presente,se non altro numericamente.tutt'altro discorso è quello che riguarda la qualità.i ceppi di questi pesci fino a pochi anni fa selvatici,sono stati sostituiti da pesci dall'allevamento,qualche volta di dubbia qualità.per quanto riguarda la pesca si va dallo spinnig ultraleggero,con rotanti da 1\3 gr,minnow da 3cm e mosche piombate,monofili dallo 0,12 allo 0,14,per le trotelle di rogge,fontanili e riali di montagna;spinning leggero,cucchiaini del 1 o del 2,minnow da 5\7 cm,e ondulanti di qualche grammo,per affrontare laghetti e piccoli fiumi,fino allo spinnig medio salendo con la misura dei rotanti fino al 3,e con i minnow fino a 11 cm,per i fiumi ed i torrentoni di fondovalle
trota iridea:facile da allevare e veloce nel crescere,è la preda classica dei laghetti,la palestra del neofita,la vittima dell'agonista e uno dei pesci più classici dello spinning leggero.i rotanti dall'1 al 3 sono le esche più usate,gli ondulanti si scoprono utili per raggiungere trote imbrancate al largo nelle cave più grandi,con lanci lunghi e precisi;i minnows da 3\7 cm funzionano bene con trote aggressive,mentre per trote svogliate nel sottosponda,spesso è risolutivo il falcetto.spesso in laghetto,con pesci particolarmente curiosi le tinte fantasia sono una valida alternativa alle classiche colorazioni.
trota marmorata:la regina è sotto scacco!!!la più nobile delle nostre trote è ormai rara,tutele largamente insufficienti e degrado ambientale l'hanno confinata in poche nicchie.chi esce per inseguire il sogno di una marmorata di qualche kg,deve spesso mettere in preventivo parecchie uscite a vuoto.verranno però tutte dimenticate quando coroneremo la nostra sfida.saremo certo ripagati dalla maestà,dalla forza e dalla taglia che può raggiungere questo pesce.per aiutarci un'attrezzatura adeguata.canna e mulinello da spinning medio-pesante,rotanti pesanti ed ondulanti massicci,ma anche minnows da 9\13 cm.ricordiamo un monofilo affidabile,a partire dallo 0,22 per arrivare allo 0,28,i l'avversario merita tutto il rispetto,ed i fiumi che abita sono degni di lei,la marmorata,specie per chi la cerca a spinning,offre poche occasioni,sprecarle sarebbe un delitto...




TECNICA:inglese per trote in laghetto

inverno,tempo di laghetti.poco tempo libero,poche ore di luce,ma tanta voglia di sfogare la passionaccia.allora tutti sulle sponde dei laghetti a pagamento presenti in ogni città,con la  nostra fidata attrezzatura da striscio.non tutti però amano barcamenarsi tra bombarde ed inneschi rotanti,tanti amano passare solo qualche ora senza macinare km di lenza in continui lanci e recuperi,ma preferiscono aspettare che la trota abbocchi trascinando il galleggiante sott'acqua.anche in questo caso però utilizzare qualche trucchetto per prendere qualche trota in più non fa per nulla male.provando a pescare con il galleggiante in questi ambienti ci accorgeremo che il nostro nemico più grande è il vento,che trascina in continuazione il nostro galleggiante verso la sponda.che fare?facile,pescare all'inglese.questa tecnica,nata nell'isola britannica per contrastare le avverse condizioni meteo è perfetta anche nelle nostre acque.le caratteristica di questa tecnica è il galleggiante,il waggler.questo galleggiante ha la particolarità di avere una parte della zavorra già incorporata all'interno del galleggiante,nella parte bassa,dove è situato anche l'anellino per far passare la lenza.questo fornisce a questo galleggiante delle caratteristiche molto differenti rispetto hai modelli classici.per prima cosa è libero di scorrere sulla lenza,quindi è molto sensibile e deve essere bloccato sulla lenza,alla profondità desiderata,in vari modi,tra 2 piombini spaccati,con degli accessori appositi,o con un nodino fatto con del cotone sulla lenza madre
un'altra importante caratteristica è quella che avendo forma aereodinamica e zavorra concentrata permette lanci lunghi e precisi.la caratteristica più importante è però quella di avere la giuntura tra il galleggiante e la lenza sommersa,quindi se una volta lanciato immergiamo la punta della canna in acqua e mettiamo il filo in tensione tutta la nostra lenza sarà immersa,quindi immune all'azzione del vento!!!
i galleggianti da inglese hanno una portata espressa con 2 valori,ad esempio 7+2,il primo è la quantità di piombo presente già sul galleggiante,il secondo esprime il quantitativo di piombo da distribuire sulla lenza per portare il galleggiante a completa taratura.quindi con un 7+2 lanceremo 9 grammi,ma sulla montatura ne avremo solo 2,quindi una lenza molto morbida e leggera.
un'ultimo consiglio sulle esche.insieme alle note camole,lombrichi e pastelle in questo periodo di riproduzione è micidiale l'uovo di salmone,molto ricercato dalle trote,che praticano il cannibalismo!!!se il laghetto è di quelli dove si può pasturare,o se il gestore è disposto a chiudere un'occhio possiamo anche gettarne qualcuno in acqua per attirare le trote più vicine alla nostra insidia!

sabato 19 novembre 2011

L'ESCA DEL MESE:il formaggio

con l'arrivo del freddo l'esercito dei pescatori a passata si riduce notevolmente.certo la brina sulla macchina non invoglia certo ad uscire per fiumi,meglio restare a casa a vedere la partita,ma per i pochi coraggiosi che decidono di far correre i propri gallegianti in corrente il cavedano ''da chilo'' o il barbo record sono sempre in agguato.e parlando di grossi barbi ed acqua fredda,dai ricordi dei nostri nonni spunta il formaggio.da tempi remotissimi infatti,questo cibo,usato come esca e pastura,ha fruttato numerose catture di grossi barbi,e non solo.vediamo come utilizzarlo.per prima cosa la scelta deve cadere su quei formaggi facili da innescare,tipo groviera o emmental.poi la montatura.per la sua tipologia e per la forte probabilità di ritrovarsi dall'altro capo della lenza un bel barbo,il formaggio mal si adatta a montature leggerissime.anche se riuscissimo a innescare e a lanciare un'esca cosi voluminosa con una montatura da mezzo grammo ed un'amino del 22,pensare di potere staccare dal fondo un barbo di 2 kg,nelle tumultuose correnti invernali,attaccato ad uno 0,06 è un'impresa che rasenta la follia.lo 0,10 è il minimo sindacale,molto meglio un buon 0,12,e se l'acqua è torbida nessuna paura di salire ad uno 0,14!!quindi galleggiante da 2 grammi in su,a seconda della profondità e della forza della corrente,piombatura chiusa verso il basso con una torpille a tarare il 50% della portata,ed amo del 12 o 14.per finire un consiglio per pasturare,anche questo rubato ai nostri nonni.prendiamo un pò di formaggio di quello che useremo per pescare,poi facciamolo fondere in una pentola o una padella,e una volta fuso immergiamoci qualche grossa pietra.tiriamole fuori e lasciamo che il formaggio si solidifichi raffreddandosi.a questo punto gettiamole in acqua,ed avremo i branchi di barbi messi in fila dietro queste pietre per giorni e giorni!!!

FAI DA TE:pastura invernale

periodi di crisi,le nostre finanze sempre più scarne,allora perhè comprare e gettare in acqua kg di costosissima pastura?oggi vi voglio proporre una ricetta veramente facile,molto economica e che contenga solo ingredienti acquistabili al discaunt!parleremo poi di pasture più complesse,con ingredienti più specifici e costosi.quali sono le caratteristiche di una buona pastura invernale?in inverno i nostri amici pinnuti si trasferiscono in acque profonde di laghi e nelle buche più marcate dei fiumi,quindi avremo bisogno di una pastura capace di raggiungere in fretta il fondo,senza sfaldarsi a mezz'acqua attirando i pesci lontani dal nostro punto di pesca.inoltre l'acqua fredda riduce la diffusione degli aromi,quindi avremo bisogno di una pastura dalla fragranza intensa.poi dobbiamo valutare le specie insidiabili.scomparsi i branchi di minutaglia è l'ora dei grossi calibri,gli onnipresenti cavedani,qualche grosso barbo e dove presenti pighi e savette.tutti pesci di taglia,che hanno bisogno di calorie e tutti pesci a cui piace il pane,quindi queste saranno le caratteristiche della nostra miscela.cosa ci serve per realizzarla?un robot da cucina in grado di triturare i nostri ingredienti e pochi minuti di tempo.passiamo alle dosi:                                                       
  1. 30% di pan grattato (è la base di quasi tutte le pasture,gradito a tutti i pesci,e dal forte potere legante)
  2. 25% di farina gialla per polenta (insieme al pane forma la base di quasi tutte le pasture per ciprinidi,permette alla nostra pastura di inizziare a disgregarsi quando raggiunge il fondo)
  3. 20% di biscotti ridotti in farina (biscotti ''grassi'' tipo macine sono molto graditi dal pesce di taglia,e danno il giusto apporto calorico per la stagione fredda)
  4. 15% di crocchette per cani ridotte in farina (le particelle più grandi tendono a staccarsi dal fondo attirando le nostre prede)
  1. 10% di pastoncino per uccelli (dona alla nostra pastura un forte aroma dolciastro,molto gradito alle nostre prede)                                                    
ora dobbiamo scegliere gli aromi.scartate tutti quei gusti dolci,tipo vaniglia,delicati o fruttati,molto più adatti nella bella stagione la scelta principe per aromatizzare la nostra pastura è il formaggio,ma in situazioni particolari,come laghetti di pesca sportiva e carpodromi,sottoposti a forte pressione piscatoria,spesso l'aglio risulta decisivo.
questa ricetta non è sicuramente la risoluzione di tutti i nostri problemi di pastura,ma è la base da cui partire per modificarla secondo le nostre esigenze


questa pastura regge anche molto bene sull'amo,ed innescandola per fare qualche lancio nel lago del mio paese in una giornata di fine ottobre ha regalato una gradita sorpresa...

ITINERARI:primi freddi i predatori di scandarello

 dove si trova: il lago appartiene al comune di Amatrice,splendido borgo in provincia di rieti,e terra natia della squisita pasta''alla matriciana''.Dista 60 km da Ascoli e da Rieti e 50 da L'Aquila regolamenti: per pescare a scadarello è necessaria la licenza di pesca di tipo B ed un tesserino specifico per la provincia di rietri,facile da ottenere negli uffici del comune ed in molte attività  commerciali della zona.c'è il divieto di pesca a 100 metri dalla diga e dal canalone dell'immissario.è possibile utilizzare 3 canne e qualsiasi tipo di esca,è consentito il campeggio per 24 ore e la pesca notturna,ma non in tutte le zone                                                                 

PRESENTAZIONE,DOMANDE E CATTURE

salve a tutti,mi chiamo pierluigi.sono un grande appassionato di pesca,collaboro con diverse riviste del settore,e vorrei provare a mettere la mia eperienza alservizio di questo sport,inserendo insieme ai mie collaboratori,articoli,itinerari e tecniche per ogni pesce o ambiente d'acqua dolce.ci occuperemo ogni settimana di itinerari in tutta italia,di articoli di tecnica,di fai da te e risponderemo alle vostre domande.cercheremo insomma di soddisfare la curiosita di tutti quelli che come hanno ''la passionaccia''.inoltre useremo questo post per pubblicare le catture ed i dati che invierete a giggio1985@tiscali.it ,ma soprattutto ci impegneremo a rispondere in modo esauriente a tutte le domande che vogliate rivolgerci.