TECNICA:TROTA LAGHETTO,PROVIAMO L'ALBORELLA
In questo momento di riproduzione, con trote incollate al fondo e spesso svogliate, c' è un' esca che può risolvere situazioni complicate, l' alborella. Quest' esca infatti ha una caratteristica unica: una struttura molto rigida che le permette, una volta innescata come un' altra qualsiasi esca da striscio, di emettere vibrazioni fortissime, simili a quelle delle esche da spinning. A differenza degli artificiali, però, la trota morderà un'esca completamente naturale e sarà invogliata a continuare a mordere concedendoci tutto il tempo per ferrare.
Anche se le alborelle migliori sono quelle appena pescate, è certamente più pratico acquistare in negozio un barattolo contenente dei pesciolini conservati sotto formaldeide, un poco più duri ma ugualmente efficaci.
Le tecniche per utilizzare l' alborella sono tutte quello dello striscio, evitando di utilizzare grammature sotto i 5 o 6 gr, che mal si adattano ad un' esca così voluminosa. Di contro la sua resistenza è ideale quando si deve lanciare lontano, con bombarde che superano i 25 gr, quando di solito le classiche camole tendono a spappolarsi.
Qualche consiglio: inneschiamo l' alborella su ami del 5, ma a gambo più lungo del normale, per favorirne la rotazione, usiamo canne leggermente più rigide di quelle che usiamo normalmente, che ci aiutano nel controllo dell' esca e non dimentichiamo il guadino, quest' esca riesce a smuovere anche le trote più grosse. Se le trote mangiano, ma non riusciamo a ferrarle probabilmente la nostra esca è troppo lunga, possiamo ovviare al problema tagliando, tutta o in parte, la coda dell' esca.