sabato 18 gennaio 2014

TECNICA:STAGNI E LUCCI,AFFRONTIAMOLI COL VIVO




 Sparsi in tutta Italia ci sono una moltitudine di laghetti,stagni e piccoli invasi,a volte naturali a volte creati dall'uomo per scopi agricoli. Nella stregante maggioranza la fauna di questi laghetti è composta da tinche,carpe,scardole,pesci gatto e molto spesso lucci. Se per i ciprinidi siamo fuori stagione, per i lucci le possibilità di cattura ci sono eccome. Le tecniche per catturarli sono fondamentalmente 2, lo spinning ed il vivo. 
Quest'ultima è senz'altro la più semplice.
Data la stagione ricca di precipitazioni e il colore delle acque generalmente velato non è necessario lesinare con il nailon,un buon 0,30 ci garantisce di poter strappare la nostra preda dagli ostacoli. Un galleggiante da 20 grammi, un'olivetta da 10 grammi e un cavetto d'acciaio con un amo del 4 completeranno la montatura. Come esca un vivace triotto o una piccola scardola. L'azione di pesca si svolgerà lanciando in prossimità di canneti ed ostacoli. Attendiamo una mezz'ora, se non succede niente recuperiamo qualche metro ed aspettiamo di nuovo.Esplorata tutta la zona ci sposteremo in cerca di nuovi spot.
L'abboccata del luccio è entusiasmante e non è per cuori deboli.di cuore. Il galleggiante saltella e sussulta trasmettendoci il terrore del piccolo pesce, poi due,tre violente e rapide affondate, il luccio uccide la preda, un attimo di pausa e infine una partenza decisa. è questo il momento di ferrare con forza e dare inizio al combattimento. 
Sono consapevole che per molti può essere un sacrificio donare la libertà alla preda catturata con fatica, magari l'unica in tante uscite, ma rilasciare un luccio e vederlo lentamenta riguadagnare il largo è un'azione che oltre a lasciare inalterata la scarsa popolazione di esoscidi dona enorme soddisfazione e riconcilia con il mondo.