mercoledì 29 gennaio 2014

FAI DA TE: PIOMBINI PER LO STRISCIO
piombino di stick:ideale per la pesca a galla e i recuperi ''allegri''
realizzazione: collegare un capo del cavetto metallico ad una girella, facendolo passare all' interno dell' occhiello e facendo un' asola che salderemo con l' accendino. Ripetere l' operazione dall' altro lato del cavetto. Strigere, con l' utilizzo di una pinza, gli stick di piombo fino al raggiungimento del peso desiderato.

piombino da salterello: piombino con astina per evitare gli incagli nella pesca sul fondo.
occorrente: pallettoni forati di piombo da 3 a 6 gr, cavo elettrico delle misure più piccole
realizzazione: infilare un pallettone sul cavo elettrico e fissarlo con una goccia di colla. Tagliare il cavo con un' eccedenza di 3/4 cm per realizzare l' astina. Rimuovere l' anima di rame.

spiralina di piombo: piombino anti-incaglio per trote sospettose
realizzazione: avvolgere intorno ad un ago di lana o alla deriva di galleggiante molto spessa il fusibile di piombo fino a raggiungere il peso di 3/5 gr. Sfilare la spiralina ed introdurre al suo interno un tubetto da galleggiante lungo 2 o 3 mm in più della spirale. Tagliare un tratto di acciaio armonico lungo il doppio più un cm rispetto al tubetto e con l' ausilio della pinza piegarlo in 2. Inserire i due capi all' interno del tubetto e piegarli verso l' esterno per fissare il tutto. Bloccare il tutto con un goccio di colla.

lunedì 27 gennaio 2014

FAI DA TE: BOILES PUP UP

Nell' evoluzione del carpfishing si sente sempre più spesso l' esigenza di presentare esche staccate dal fondo o ad assetto neutro, per evitare che sprofondino nel fondale, rendendo difficile la localizzazione alle carpe o per vincere la diffidenza di prede sottoposte a forte pressione piscatoria. La ricetta che segue è composta in maggior parte da farine molto leggere, che unite all' impiego di caseinato di sodio, si prestano  ottimamente alla creazione di un mix con ottime proprietà galleggianti.

domenica 26 gennaio 2014


ITINERARI:ROGGIA CONTARINA
dove si trova: il punto preso in esame si trova nei pressi dell' abitato di Piazzola sul Brenta
permessi: licenza tipo B e tesserino ittico regionale
in pesca: la roggia si caratterizza per fondali profondi tra il mezzo metro e i due e acque pulitissime . Le specie presenti sono lucci, cavedani, persici, qualche rara trota iridea o fario frutto di ripopolamenti e tantissimo pesce bianco. La zona migliore per la pesca è il bacino che si forma subito dopo la chiusa che regola il flusso dell' acqua. La tecnica più divertente è senza dubbio lo spinning. Piccoli minnow attirano persici cavedani e qualche rara trota, grossi rotanti sono invece l' esca più indicata per il luccio. Gli amanti della bolognese potranno dilettarsi con numerose catture di minutaglia, intervallate da qualche cavedano di grossa pezzatura

sabato 25 gennaio 2014

ITINERARI:VOLTURNO AD ALVIGNANIELLO
dove si trova:il tratto preso in esame è quello che si trova nei pressi dell' abitato di Amorosi, nella provincia di Caserta.
permessi: è sufficiente la licenza di tipo B
in pesca: il tratto in questione è caratterizzato da corrente vivace e profondità comprese tra il metro e i 3 nelle buche più profonde. è popolato da barbi, cavedani e gli onnipresenti carassi. La particolare limpidezza delle acque ci impone terminali sottilissimi. Le catture non sono numerosissime, ma spesso di grossa taglia.
Per i cavedani, specie predominante in questo periodo anche se non è da escludere il barbo di taglia, la tecnica reggina è senza dubbio la bolognese. Galleggiante da 2 gr, 2 gr e mezzo tarato per 3/4 da una torpille e il resto a pallini, lenza madre dello 0,12 e terminali 0,08 o 0,06 con amo del 20. Per esca consigliato il bigattino, molto valido anche come pastura. Il ledgering è una buona alternativa per chi ama tecniche di pesca più statiche.

giovedì 23 gennaio 2014

TECNICA: ROUBASIENNE IN CARPODROMO, D'INVERNO MEGLIO LEGGERA.
L' evoluzione delle tecniche, delle esche e delle pasture ha permesso di praticare la pesca alla carpa, prima relegata ai solo mesi estivi, durante tutto l' arco dell' anno.
Abituati come siamo a considerare i carpodromi come luoghi stracolmi di carpe dove tutti riescono a fare catture, potremmo, nella stagione fredda, venir delusi.
D' inverno, infatti, le carpe rallentano di molto il loro metabolismo. Questo ci spinge ad usare montature molto leggere, quindi terminali non superiori allo 0,12, ami tra il 16 e il 20 galleggianti da 4x12  a 4x16 tarati con un bulk di pallini e elastici da 1 o 1,2 mm.
Ricordiamoci che l' acqua fredda non veicola bene gli odori, quindi è conveniente pasturare solo con esche sfuse, il bigattino d' inverno è l' esca principe. Con carpe così poco attive un kg di esca è più che sufficiente. 
Un paio di trucchi per le giornate più difficili: far saltellare l' esca di quanto in quanto con colpetti della canna. Quando le abboccate calano una camola del miele appena appuntata appuntata può spesso essere risolutiva.
L' ESCA DEL MESE: LA PASTA
 Se osserviamo l' elenco degli ingredienti stampato sui comuni pacchetti di pasta alimentare ci renderemo conto che è composta interamente da ingredienti molto graditi ai nostri amici pinnuti. Allora perché non sfruttarla come esca e pastura? 
La pasta infatti attira l'interesse soprattutto di scardole e cavedani, ma anche di carpe,tinche,pighi e occasionalmente anche barbi e pesci gatto.
Ai fini della pesca è possibile, teoricamente, utilizzare qualsiasi formato di pasta, ma è preferibile, per facilitare l' innesco,scegliere tipologie di pasta ricurve e forate.
Per preparare la nostra esca bolliremo ogni 2 etti di pasta in un litro e mezzo d' acqua con un pizzico di zafferano, avendo l' accortezza di scolarne una parte sufficiente per l' innesco '' al dente '' e quella riservata alla pastura più cotta. Lo zafferano ha una duplice importante funzione, quella di colorare di un bel giallo vivo la nostra esca e quella di donargli un aroma molto attrattivo.
La pasta per le sue dimensioni mal si adatta a montature ultra leggere, quindi galleggianti da minimo 1,5 grammi e un buon 0,14 come lenza madre sono la scelta ideale.

martedì 21 gennaio 2014

ITINERARI: LAGO MAGGIORE A LUINO
Dove si trova: il punto più interessante è la foce del fiume Tresa, nei pressi dell' abitato di Luino.
Regolamento: è sufficiente la licenza di tipo B.
In pesca: le prede sono quelle del freddo: pighi, savette, cavedani, lucci e bottatrici. Per la bolognese montature leggere, galleggianti massimo da 2 gr e ami dal 14 al 20. Come esca gli onnipresenti bigattini, ma ancora meglio esche vegetali come alghe, piselli, impasti e pane francese, molto più efficaci per savette i pighi rispetto ai cagnotti. Le abboccate sono spesso molto delicate, ferrare al minimo cenno del galleggiante.
Per le bottatrici pescare a fondo. Pesce poco schizzinoso, è insidiabile anche con uno 0,30 utile a staccarla dal fondo, ami del 2 al sei e come esca un grosso lombrico, un pesciolino morto o interiora di volatili. 
Per lo spinning ondulanti 1 o 2 e minnow da 3 a 7 cm per i cavedani. Per insidiare i Lucci esplorare gli ostacoli e le Legnaie con grossi rotanti e minnow affondanti da 9 a 13 cm, sia monopezzo che snodati.
 

lunedì 20 gennaio 2014

TECNICA:TROTA LAGHETTO,PROVIAMO L'ALBORELLA
In questo momento di riproduzione, con trote incollate al fondo e spesso svogliate, c' è un' esca che può risolvere situazioni complicate, l' alborella. Quest' esca infatti ha una caratteristica unica: una struttura molto rigida che le permette, una volta innescata come un' altra qualsiasi esca da striscio, di emettere vibrazioni fortissime, simili a quelle delle esche da spinning. A differenza degli artificiali, però, la trota morderà un'esca completamente naturale e sarà invogliata a continuare a mordere concedendoci tutto il tempo per ferrare.
Anche se le alborelle migliori sono quelle appena pescate, è certamente più pratico acquistare in negozio un barattolo contenente dei pesciolini conservati sotto formaldeide, un poco più duri ma ugualmente efficaci. 
Le tecniche per utilizzare l' alborella sono tutte quello dello striscio, evitando di utilizzare grammature sotto i 5 o 6 gr, che mal si adattano ad un' esca così voluminosa. Di contro la sua resistenza è ideale quando si deve lanciare lontano, con bombarde che superano i 25 gr, quando di solito le classiche camole tendono a spappolarsi.
Qualche consiglio: inneschiamo l' alborella su ami del 5, ma a gambo più lungo del normale, per favorirne la rotazione, usiamo canne leggermente più rigide di quelle che usiamo normalmente, che ci aiutano nel controllo dell' esca e non dimentichiamo il guadino, quest' esca riesce a smuovere anche le trote più grosse. Se le trote mangiano, ma non riusciamo a ferrarle probabilmente la nostra esca è troppo lunga, possiamo ovviare al problema tagliando, tutta o in parte, la coda dell' esca.

sabato 18 gennaio 2014

TECNICA:STAGNI E LUCCI,AFFRONTIAMOLI COL VIVO




 Sparsi in tutta Italia ci sono una moltitudine di laghetti,stagni e piccoli invasi,a volte naturali a volte creati dall'uomo per scopi agricoli. Nella stregante maggioranza la fauna di questi laghetti è composta da tinche,carpe,scardole,pesci gatto e molto spesso lucci. Se per i ciprinidi siamo fuori stagione, per i lucci le possibilità di cattura ci sono eccome. Le tecniche per catturarli sono fondamentalmente 2, lo spinning ed il vivo. 
Quest'ultima è senz'altro la più semplice.
Data la stagione ricca di precipitazioni e il colore delle acque generalmente velato non è necessario lesinare con il nailon,un buon 0,30 ci garantisce di poter strappare la nostra preda dagli ostacoli. Un galleggiante da 20 grammi, un'olivetta da 10 grammi e un cavetto d'acciaio con un amo del 4 completeranno la montatura. Come esca un vivace triotto o una piccola scardola. L'azione di pesca si svolgerà lanciando in prossimità di canneti ed ostacoli. Attendiamo una mezz'ora, se non succede niente recuperiamo qualche metro ed aspettiamo di nuovo.Esplorata tutta la zona ci sposteremo in cerca di nuovi spot.
L'abboccata del luccio è entusiasmante e non è per cuori deboli.di cuore. Il galleggiante saltella e sussulta trasmettendoci il terrore del piccolo pesce, poi due,tre violente e rapide affondate, il luccio uccide la preda, un attimo di pausa e infine una partenza decisa. è questo il momento di ferrare con forza e dare inizio al combattimento. 
Sono consapevole che per molti può essere un sacrificio donare la libertà alla preda catturata con fatica, magari l'unica in tante uscite, ma rilasciare un luccio e vederlo lentamenta riguadagnare il largo è un'azione che oltre a lasciare inalterata la scarsa popolazione di esoscidi dona enorme soddisfazione e riconcilia con il mondo.

venerdì 17 gennaio 2014

ITINERARI: FIUME SESIA IN LOCALITà CANDIA LOMELLINA

dove si trova: questo tratto del sesia si trova vicino al centro abitato di candia lomellina, in provincia di pavia, poco prima che il fiume si getti nel po.
regolamento:in questo tratto del sesia è sufficente la licenza di tipo B
in pesca:questo tratto del fiume è popolato principalmente da lucci,carpe,barbi e cavedani. in questo periodo dell'anno le tecniche da adottare sono fondamentalmente due: lo spinning per i lucci e la passata per i rari ma grossi barbi attivi e sopratutto per i cavedani. per la passata è necessario sondare bene il fondo al fine di individuare una buca profonda, dove sicuramente il pesce si sarà rintanato. poche palle di pastura leggera per intorbidire l'acqua e provocare frenesia alimentare nei pesci e qualche palla di pastura più pesante per trattenerli in zona. non occorre una pasturazione più pesante,sarà l'azione dei pesci già presenti a richiamare gli altri. una montatura molto concentrata verso il basso,meglio se con una torpille garantirà un buon numero di abboccate.
per i lucci minnow affondanti dai 9 cm in su o rotanti minimo del 4 con cui sondare le buche,i salti di profondità e gli ostacoli.
LAGHETTO: TROTE E ROTANTI

manca ancora più di un mese per l' apertura della pesca alla trota e per i ''trotaioli'' più incalliti l'unico modo per dar sfogo alla propria passione è recarsi in uno dei migliaia di laghetti presenti in tutta Italia. In questi luoghi a farla da padroni è lo striscio, ma anche gli appassionati di spinning possono togliersi le loro soddisfazioni.
per gli appasionanti di artificiali, in laghetto, l'esca principe è il cucchiaino rotante.versatile, facile da utilizzare è adatto sia agli esperti sia ai principianti.in questo periodo la stragrande maggioranza dei laghetti presenta una situazione in cui le trote sono incollate al fondo impegnate nella riproduzione, che non andrà a buon fine, ma comunque impegna larga parte delle loro energie.per raggiungerle utilizzeremo rotanti del 2 con palette allungate che tendono a risalire molto meno per effetto del minor attrito.recuperi regolari e abbastanza lenti per favorire l'inseguimento di trote apatiche e distratte.



nelle situazioni di trote che pinneggiano a galla la scelta ideale è un rotante del 2 a paletta tondeggiante,più facile da far lavorare in superficie grazie alla forma che genera maggiore attrito.I colori fantasiosi trovano in laghetto il loro utilizzo per stimolare l'aggressività delle trote.con esche così leggere una canna da almeno 2,40 metri è la migliore per raggiungere lunghe distanze.un nailon dallo 0,16 allo 0,20 garantisce buoni lanci e sufficiente resistenza.ottimo anche un trecciato scelto nei diametri più sottili.

giovedì 16 gennaio 2014

 passata:i posti del freddo

l'inverno artiglia con dita gelate tutta la penisola,giornate cortissime e spesso sotto zero consigliano di restare al calduccio sotto le coperte invece di recarsi in riva al fiume a pescare. rinunciare può essere però un grave errore. infatti anche se il ghiaccio imbianca gli anelli della canna,per gli appassionati di passata è proprio questo il momento di incontrare le prede più belle dell'anno, a patto di seguire qualche piccolo accorgimento e soprattutto scegliere i posti giusti.


i ciprinidi,pricipali prede del pescatore a passata, rallentano la propria attività con il sopraggiungere del freddo. quelli di grossa taglia,però,hanno un maggior bisogno di alimentarsi, ed ora che il gelo ha sfoltito i banchi di minutaglia e quelli dei pescatori, è molto più probabile che cadano vittime delle nostre insidie. ma dove trovare barbi giganti e cavedani monster? le masse d'acqua molto voluminose trattengono il calore molto più a lungo dell' aria, l' acqua inoltre raggiunge la massima densità a quattro gradi, quindi la scelta di un fiume molto profondo è d'obbligo. Se possiamo facciamo ricadere la nostra scelta su un fiume che esce da un grande bacino e preferiamo un tratto che attraversa un insediamento umano. valide alleate sono le vecchie prismate e i piloni dei ponti,inesauribili fonti di cibo per pesci che non possono sprecare troppe energie nella ricerca del cibo. una menzione particolare meritano quei tratti di fiume a valle di una centrale idroelettrica. in questi particolari luoghi l'attività umana crea un microclima in cui i ciprinidi restano attivi durante tutto l'arco dell'anno,vero paradiso degli appassionati di passata.