BARBEL FISHING:
TARGET GROSSI BARBI
PRIMI RUDIMENTI.
Le nostre acque fluviali subiscono di anno in anno enormi cambiamenti dovuto sia a fattori naturali (eventi atmosferici estremi, cambiamenti climatici) , sia, soprattutto, dovuti all' intervento dell' uomo. Uno dei più interessanti dal punto di vista dei pescatori è l' introduzione nelle nostre acque di nuove specie ittiche, che sta portando alla nascita di innovative tecniche per insidiarle. Una, senza dubbio tra le più interessanti, è il barbel fishing, una variante del ledgering focalizzata alla cattura dei grossi barbi europei che si sono diffusi massicciamente nella nostra rete fluviale e che arrivano a superare i 5 kg di peso.
Il concetto base, pescato a piene mani dal carpfishing, è quello di utilizzare montature ed inneschi capaci di selezionare il più possibile la taglia e il tipo di preda insidiata. Per questo si ricorrera ad inneschi sul "capello", proprio come nel carpfishig, composti da boiles specifiche per il barbo, impasti vari, pelet, cubetti di formaggio e persino di carne in scatola.L' attrezzatura base per cominciare è così composta:
- canne da ledgering capaci di lanciare pasturatori che possono superare abbondantemente i 100 grammi. (non è necessario spendere cifre folli in commercio se ne trovano per poche decine di euro)
- mulinelli misura 2.500 a 4.000 meglio se dotati di baitrunner
- pasturatori dai 40 ai 120 gr a seconda delle correnti in cui andremo ad operare